Gli alberi danno personalità al giardino
Gli alberi sono piante legnose, perenni, caratterizzate dal tronco, il fusto legnoso principale, che le rende differenti dagli arbusti. Di diverse dimensioni, sempreverdi o decidui, possono distinguersi anche per la forma delle foglie, aghifoglie o latifoglie. Insomma, una categoria di piante che almeno qui in Italia è formata da oltre 500 generi, anche se non tutti autoctoni.
Quando si progetta un giardino gli alberi andrebbero scelti per primi, essendo gli elementi più grandi e condizionanti. È bene conoscere le dimensioni che raggiungeranno a medio/lungo termine, nonché sapere se il portamento naturale è espanso, piangente, conico o fastigiato (colonnare). È meglio pensarci due volte prima di piantumare alberi grandi in prossimità di muri o edifici perché rami e radici possono creare danni, oppure in giardini piccoli perché potrebbero porre molti limiti allo sviluppo di eventuali altre essenze che vorremo mettere a dimora. Tenere presente che gli alberi decidui in autunno riempiranno di foglie il terreno sottostante che dovrà essere opportunamente ripulito.
Uno degli errori più comuni quando si mettono a dimora le piante è non considerarne la dimensione da adulte. Quindi, attenzione!
In un grande giardino non si avranno problemi di spazio e un albero importante sarà un punto di riferimento perfetto, racconterà un po’ la storia di quello spazio, sarà protagonista e farà parte della vita del giardino stesso, con le sue fronde e la sua ombra.
Anche in terrazzo non si deve rinunciare alla presenza di questo tipo di piante, l’importante è che siano di dimensioni contenute anche in fase adulta e che siano posizionate in luoghi non troppo ventosi e in contenitori adeguati.
Si pensi a lagestroemie, agrumi, olivi, tra molti altri generi adatti.
Piantare un albero, specialmente se di grandi dimensioni, può essere un’attività da affidare agli addetti ai lavori.
Se si sceglie di far da sè vanno seguiti alcuni accorgimenti.
Innanzitutto va scelto il periodo giusto, molto importante se si tratta di una pianta a radici nude, cosa che la rende trapiantabile fino a febbraio, mese dopo il quale le temperature tendono ad aumentare. Per alberi in zolla e in vaso si può scegliere qualsiasi altro momento dell’anno, limitatamente a periodi troppo freddi (anche perché potrebbe non essere gradevole scavare una buca in un terreno ghiacciato) o troppo caldi nel bel mezzo dell’estate.
Nella scelta del periodo si consideri anche la necessità d’irrigazione, costante subito dopo il trapianto. Un periodo piovoso quindi potrà facilitare la nostra vita sotto questo punto di vista.
Per prima cosa creare una buca d’impianto ampia, almeno 3 volte la grandezza della zolla, soprattutto lateralmente che è dove poi le prime radici andranno a svilupparsi e cercare nutrimento. Importante è fare attenzione a non affondare troppo la pianta ma anche a non lasciarla sopraelevata rispetto al livello del suolo, bisogna infatti osservare il colletto come punto di riferimento.
Inutile dire che prima di riempire la buca con la terra (utilizzare la stessa terra che era stata ritirata), una volta posizionata la pianta, bisogna controllare di averla messa dritta… il nostro consiglio è farvi aiutare da qualcuno che da lontano vi darà conferma della giusta posizione.
Compattare la terra con abbonante acqua, questo farà in modo che non si creino spazi vuoti vicino alle radici.
Intorno alla base si puó creare un argine di terra o fossetta d’irrigazione.
L’utilizzo di tutori è frequente soprattutto in zone ventose e in alcuni casi per proteggere i giovani alberi dai tagliaerba. Importante non fissarli troppo in alto perché si potrebbe dare una stabilità iniziale un po’ contro natura che non favorirebbe però lo sviluppo della flessibilitá naturale della pianta.
È utile concimare al momento della messa a dimora? Innanzitutto è da ribadire che deve preferirsi utilizzare, per riempire la buca d’impianto, la stessa terra originariamente ritirata per scavare. Riempiendo con terriccio ricco in nutrienti infatti, le radici tenderebbero a rimanere in questa zona di conforto, dove è facile trarre alimento, e non sarebbero stimolate ad espandersi. Come concimazione si può fornire potassio ma non azoto (che stimolerebbe lo sviluppo delle foglie).
Per quanto riguarda le irrigazioni, importantissime sono quelle successive alla messa a dimora. Soprattutto negli spazi pubblici si nota come, nonostante siano piantati costantemente tanti alberi, molti soccombano alla scarsa manutenzione successiva. Dopo il primo anno invece, e sempre più col passare del tempo, le piante adulte saranno in grado di procacciare acqua e nutrienti con le loro radici, sempre più lunghe ed esperte.
Punto abbastanza critico e controverso quanto a manutenzione degli alberi sono le potature. In questo caso suggeriamo di consultare professionisti specializzati (se servono contatti non esitate a chiedercili scrivendoci). Se potature di pulizia, di rami vecchi e malati, valorizzano l’aspetto della pianta e ne garantiscono la salute, quelle drastiche, eseguite molto spesso nella gestione del verde pubblico per limitare sporcizia e danni, minano all’equilibrio della pianta ed ottengono l’effetto contrario, potendone causare, a lungo termine, pericolosi cedimenti.
Nella foto sopra, arboricoltori valutano la salute delle piante - foto SIA - Società Italiana di Arboricoltura
Insomma, piantare alberi è bellissimo e utile per il pianeta, ma l’importante è farlo nel modo corretto, oltre a curare e valorizzare tutte quelle grandi piante già esistenti.
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